Sopra l’attuale porta che dà sulla sacrestia, si trova una formella in cotto con simboli e parole e, al centro, una mano benedicente. Forse non era quella la posizione originale. La formella, tuttavia, incuriosì il Parroco di allora che ne sottopose l’interpretazione al Beato Cardinale Schuster, in visita pastorale.
Tra le polverose carte d’archivio è stato rinvenuto un biglietto di risposta scritto dal segretario dell’Arcivescovo:

Arcivescovado di Milano – Segreteria. 1° aprile 1936

Rev.mo Sign. Prevosto (Crescenzago)
Ho il piacere di comunicarle che Sua Em. ha potuto decifrare quella scrittura enigmatica sul cotto che vide in Visita Past. È un’impressione non positiva, ma negativa, e questo fu il motivo per il quale lui stesso, che è tanto competente, dovette faticare un po’ per trovarci il bandolo.
1. Vi è una mano benedicente
2. Personaggio con bastone (S. Antonio?)
3. Croce astile
4. Parole: Signum Domni Ab. Crescentiacensis ac Capituli Sacri Monasteri (Sigillo degli Abati di Crescenzago e del Capitolo del Sacro Monastero)
Non è sicura in modo assoluto questa interpretazione, epperò è più che verosimile. Ne faccia annotazione sul libro Cronicon.
Ossequi.
Dev.mo Sac. E. Terraneo

 

Formella in cotto posta sopra l’ingresso della sacrestia. Una formella simile è visibile sulla facciata esterna della chiesa, sopra il portone centrale.
Riproduzione della lettera inviata nel 1936 dal segretario dell’Arcivescovo all’allora Parroco don Giuseppe Roncoroni.