Sono don Vico”, rispondeva con tono deciso e marcato al “pronto, chi parla?” di chi sollevava il ricevitore allo squillo del telefono. Era “il Vico”, per gli amici.

Conosciuto da tutti come don Vico, il direttore del coro, l’organista, il musicista. Don Vico Cazzaniga: quel pretone energico, alto e robusto, con i capelli corti e sempre neri, che aveva un carattere burbero e un cuore grande, un modo di fare sbrigativo e sobrio e una passione sconfinata per l’arte della musica; […] il professore di religione di mezza Brianza al liceo Frisi di Monza, l’educatore e amico di migliaia di giovani, il sciòr curà dei parrocchiani di Lomagna, l’infaticabile e intraprendente viaggiatore alla guida della sua Cinquecento o dell’Ottoecinquanta di allora, il montanaro solitario di ogni martedì, con scarponi, zaino, bastone e breviario, per salire e contemplare le sue montagne, per parlare al Signore più da vicino. Era don Lodovico (e ammoniva che non si scrivesse Ludovico) Cazzaniga.

Nato a Monza il 14 settembre 1929, figlio d’arte (suo padre era anch’egli musicista e organista del Duomo), primo di 6 fratelli, divenne sacerdote nel 1952. Attento e devoto cultore di musica sacra, predispose una tesi di laurea in canto gregoriano. Quando il padre morì, lo sostituì come organista e divenne maestro di cappella del Duomo, dedicandosi alla formazione di un coro polifonico.

[…] A metà degli Anni Sessanta, don Vico dirigeva il “Coro Milano”, composto da un folto numero di studenti delle scuole superiori.

Don Vico continuò fino all’ultimo a dedicarsi al Coro Milano, nelle prove settimanali e nei concerti, anche quando fu parroco per più di 10 anni a Lomagna, poi a Senago e, successivamente, collaboratore a Santa Maria Rossa in Crescenzago.

Il 1° luglio 2003 partì in auto per Medjugorje, da solo, come spesso era solito fare.  Il 3 luglio, sotto un sole cocente, salì fino alla Collina delle Apparizioni per la preghiera. A sera, fu atteso inutilmente per la Messa e nemmeno rientrò in albergo alla notte. Scattarono lunghe, instancabili e infruttuose ricerche in tutta la zona. I suoi resti mortali, però, furono ritrovati casualmente da un pastore solo dopo due anni e mezzo, sul monte, l’8 dicembre 2005, giorno dell’Immacolata Concezione.

I Suoi amici del Coro, che nel maggio 2009 vi si recarono in pellegrinaggio, lasciarono sul monte Krizevac una targa di ricordo:

“Vergine Immacolata, Ti affidiamo il nostro caro don Vico che, seguendo don Giussani, ci ha insegnato a lodarTi nel canto. Qui a Medjugorje ha terminato il suo cammino nel tempo ed è entrato nell’Eterno”.

(testo tratto dal sito Coro Milano)