Il battistero
La prima delle cappelle laterali dell’abbazia è stata dedicata nel 1503 a Santa Caterina d’Alessandria, come ricorda una lapide commemorativa:
MDIII DIE III MAY AD HONOREM
DIVE KATERINE FUNDATA ECCL.
A SCOLARIBUS CANONICIS REGULAR
(1503 il 3 maggio ad onore di Santa Caterina fu fondata dagli scolari dei canonici regolari lateranensi)
La lapide porta la firma C. SAR E. VI: si tratta di Cesare da Sesto, pittore seguace di Leonardo, nato a Sesto Calende nel 1477 e morto a Milano nel 1523.
La devozione a Santa Caterina, vergine e martire di Alessandria d’Egitto, patrona dei teologi vissuta nel III – IV secolo, fu importata dai Crociati, che ne conobbero il culto in Oriente.
La cappella fu successivamente adibita a Battistero con un decreto della Visita Pastorale nell’aprile del 1567. Il primo Battesimo di cui si conservi registrazione risale al 15 giugno di quell’anno.
La cappella è stata più volte rimaneggiata; il restauro ha comunque portato alla luce importantissimi affreschi attribuibili anch’essi a Cesare da Sesto, che raffigurano scene con religiosi e Santi alla presenza di Gesù e della Vergine Maria. A conclusione del restauro della cappella, nella Pasqua del Duemila è stato collocato, sul pannello centrale, un Crocifisso ligneo risalente al XVII secolo.
Nella stessa occasione è stata collocata sulla parete destra della cappella una riproduzione di un trittico di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (ca. 1451 – ca. 1522), conservato da sempre in quest’Abbazia, che ha al centro la figura di Santa Caterina e ai lati quelle di Sant’Agnese e Santa Cecilia, con ai piedi i committenti dell’opera.
Si tratta di un pregevolissimo dipinto su tavola che probabilmente fu destinato sin dall’origine al decoro di questa cappella. L’originale è conservato, a seguito di un necessario restauro, nel Museo Diocesano di Milano.
La scritta che si legge chiaramente alla base della tavola centrale indica il commissionario dell’opera:
PBR. IO. MARCUS. DE CAPONIBUS.
DIVI LAURENTII. CANONICUS.
Vale a dire Gian Marco Capponi, canonico di San Lorenzo, presbitero forse degli stessi canonici fondatori della chiesa e il cui ritratto s’impone accanto alla figura di Santa Caterina, in quanto più grande degli altri confratelli raffigurati nelle tavole laterali.
La Madonna del Rosario
La seconda cappella del lato sinistro è dedicata alla Madonna del Santo Rosario. La cappella è l’unica in cui sono ancora presenti gli interventi effettuati in età barocca. Una pregevole statua lignea e dorata, seicentesca, è posta nella nicchia al centro della cappella.
Il soffitto presenta un’interessante decorazione floreale, pure seicentesca, con false finestre e lucernario, in chiaro stile barocco. Nel sottarco che introduce alla cappella sono raffigurati i misteri del Rosario.
Ai lati della cappella, due dipinti raffigurano la Natività e la Crocifissione. Sono opera del pittore Luigi Morgari al quale furono commissionati interventi nella chiesa nel corso dei restauri del 1922.
Di Luigi Morgari è pure l’Ultima Cena, che occupa gran parte della controfacciata.
Il Crocifisso
Al Crocifisso è dedicata la terza cappella del lato sinistro. L’altare, ristrutturato, è sormontato da un grande crocifisso ottocentesco.
Le ricerche effettuate hanno consentito di riportare alla luce l’originaria decorazione alla base della volta emisferica con raffigurati i simboli della Passione. La precedente pavimentazione in piastrelle di cemento colorate, risalente al 1929, dissestata e pericolosa, è stata sostituita con un recente pavimento in seminato recante al centro un pregevole mosaico raffigurante l’Agnello sacrificato ma vivente in eterno, già presente nella volta a crociera sopra il presbiterio.
Nella parete laterale destra è stato collocato il paliotto sbalzato raffigurante l’Ultima Cena, che occasionalmente veniva posto davanti all’altare nelle celebrazioni più importanti.
Nel lato sinistro, inserito nella nicchia esistente, è stato posto il confessionale utilizzato da don Giuseppe Roncoroni a partire dagli anni ‘30.